
Jean Pierre Velly e Rosa Maria Estadella erano una coppia di pittori e incisori della fine del XX secolo, che hanno vissuto a Formello, un villaggio situato nella campagna alle porte di Roma.
Rosa Maria era catalana, nata a Barcellona il 3 marzo 1942, dove visse durante la sua infanzia e la giovinezza. Le estati le passava con la famiglia nella casa di villeggiatura del nonno materno, a Sant Pere de Torelló, un piccolo villaggio nei pre-pirenei in Catalogna nella regione a cavallo tra l’Osona e la Garrotxa non lontano dalla frontiera francese. Già fin da piccola aveva sviluppato una forte sensibilità artistica e creativa e aveva già illustrato libri per bambini quando aveva iniziato a studiare alle belle arti, studi che associava con il lavoro alla tipografia che suo padre aveva a Barcellona in via Verdi.
A poco più di vent’anni, nel 1964, parte per Parigi, dove si dedica all’incisione e vince il premio per incisori stranieri all’Atelier di Lucien Couteau. Frequenta anche la scuola di Belle Arti di Parigi, dove incontra Jean Pierre.
Jean Pierre è stato un artista bretone, nato ad Audierne il 14 settembre 1943. A causa del lavoro del Padre che era Gendarme, spesso cambiava città, ma quasi ogni estate tornava in Bretagna per trascorrere le vacanze con i nonni materni. Terra di marinai e di leggende, la cultura celtica e la figura dei nonni materni saranno fondamentali nello sviluppo della poetica artistica di Velly, che già fin da molto piccolo dimostra una forte vocazione artistica.
Negli anni Sessanta si trasferisce a Parigi, di notte lavora nell’ufficio postale e di giorno studia e copia i grandi maestri al Louvre, dove rimane colpito dalle matrici di incisori nordici. L’Incisione, la rappresentazione in bianco e nero, sarà il suo primo grande amore artistico.
Nel 1965 conosce e si innamora di Rosa Maria. L’anno seguente si sposano, civilmente a Parigi e in Chiesa a Barcellona. Lo stesso anno Jean Pierre vince il concorso nazionale di incisione, il Grand Prix de Rome, che conferisce al vincitore una borsa di studio triennale a Villa Medici, a Roma, dove si trasferiranno all’inizio del 1967. Dopo i tre anni di borsa, la coppia di artisti decide di rimanere in Italia, ma si trasferisce a Formello, un piccolo borgo villaggio nella campagna, alla periferia di Roma.
Velly ha i suoi studi-atelier di incisione e pittura nel borgo antico di Formello, dove spesso vengono a vedere galleristi, critici d’arte e scrittori. Semplice, amichevole e diretto, molto rapidamente diventa amico con persone del paesino di Formello che sono spesso protagonisti di molti ritratti di Velly. Partecipa a diverse mostre in Italia e all’estero dedicandosi sempre più alla pittura rispetto all’incisione, specialmente dagli anni ottanta. Si dedica anche all’insegnamento, sia con i propri studenti che attraverso la scuole d’arte grafica. Nel 1990, a solo 46 anni, muore in un incidente a bordo di un catamarano sul lago di Bracciano.
Estadella, a Formello, lavora nello studio della loro casa nel borgo antico, dedicandosi principalmente alla pittura ad acquerello e olio e partecipa a mostre personali e collettivie sia in Italia che all’estero. È principalmente dal 1988 che Rosa Maria approfondisce la tecnica ad olio e sperimenta uno stile molto personale. Nel 1998 si ammala e si trasferisce in Francia vivendo tra la Bretagna e Parigi per curarsi. La Bretagna è sempre un luogo molto caro per lei, dove ritrova una stretta relazione molto intensa ed intima con la natura ed il mare che ha sempre amato moltissimo ed al quale ha dedicato le sue ultime opere: degli acquarelli molto intensi della costa bretone. Nel settembre 2000 ritorna in Italia per star con i suoi figli, morirà l’11 novembre a soli 58 anni.
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